Pubblicato il06/04/2018 LA STAMPA
Stop al commercio di avorio a partire dal 1 gennaio 2020. L’annuncio arriva da Taiwan dopo la svolta di tre fra i Paesi maggiormente coinvolti nel mercato dell’avorio: Cina, Stati Uniti e Hong Kong, che hanno recentemente messo al bando avorio e derivati dai loro mercati nazionali. Anche il Regno Unito ha recentemente aderito agli sforzi per proteggere le popolazioni di elefanti africani. «Siamo lieti di vedere i governi intensificare i loro sforzi per proteggere gli elefanti, letteralmente decimati negli ultimi anni a causa di un bracconaggio senza freni. Il Wwf invita i governi di tutta l’Asia a seguire l’esempio di Cina, Hong Kong e Taiwan e a chiudere definitivamente il mercato legale di avorio e prodotti derivati’’, dichiara Margaret Kinnaird, dalla sede di Nairobi del Wwf International.
«È il momento di aumentare i nostri sforzi per il contrasto alla criminalità che controlla il commercio illegale di natura, un giro d’affari milionario secondo solo a quello delle armi e della droga», dice Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia che conclude. «Per quanto l’Italia non sia un Paese cruciale nel mercato dell’avorio avrebbe un forte significato chiuderne totalmente il commercio anche nel nostro Paese», conclude Pratesi. Circa 20.000 elefanti africani vengono uccisi annualmente, soprattutto a causa della domanda di avorio proveniente dall’Asia. Nell’ultimo decennio, le popolazioni di elefanti africani sono diminuite di oltre il 20%, toccando una quota di circa 415.000 esemplari stimati. La perdita di una specie chiave come l’elefante danneggerebbe l’intera salute degli ecosistemi, portando ad una perdita di biodiversità ancora maggiore con effetti devastanti sia sulla natura, sia sulle persone e il loro benessere.